L’attentato di Macerata

L’attentato di Macerata non nasce dal nulla e ci dice che la posta in gioco a queste elezioni è più alta di quanto molti di noi pensassero.

 

Il clima di tensione di questa campagna elettorale è il frutto deliberato di una coalizione di destra riunificata su posizioni razziste e xenofobe e legittimata da Berlusconi, la figura politica italiana più screditata a livello internazionale, come noi italiani all’estero sappiamo bene, eppure oggi riabilitata persino da pulpiti insospettabili.

 

C’è una strategia politica dietro quanto sta avvenendo in queste settimane. Erano calcolate le indecenti parole sulla “difesa della razza bianca” del candidato presidente del centrodestra in Lombardia, così come era calcolato che Salvini alimentasse il clima di tensione, trasformando le vittime in colpevoli e attribuendo a “chi ci riempe di clandestini” la colpa dell’attentato di Macerata. Ed era calcolato il silenzio di Berlusconi su queste vicende.

 

Forse non è calcolato, ma certo fa un rumore assordante, il silenzio del PD. Il partito al governo, presunta forza di centrosinistra, assiste immobile al ritorno di fascismi e ideologie nazionaliste, e non sarà presente alla manifestazione nazionale antifascista di sabato, a Macerata.

 

Ma non è questo il momento di rimanere quieti, è invece il momento in cui chi crede in un’Italia antifascista e democratica lo dica a voce alta: no al fascismo, no al razzismo e alla violenza verso i migranti, le donne e i più deboli.

 

Noi, Liberi E Uguali, forza di sinistra egualitaria e solidale, siamo convinti che “manifestare contro i fascismi non è mai un errore”. Per questo, saremo sabato a Macerata, senza simboli di partito, perche’ l’antifascismo è un tema su cui unirsi, non su cui dividersi.  

 

W l’Italia che resiste!

 

Chiara Mariotti, candidata alla Camera per Liberi e Uguali

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